Le provviste per il mio letargo

Dunque.
A fine Settembre mi ricominciano Once upon a time, Glee, X-Factor ed eventualmente Revenge. A Ottobre poi American Horror Story. Prima o poi, non so quando, ma ricominceranno anche New Girl e 2 Broke Girls. Non posso invece contare sulla terza stagione di Game of Thrones, per la quale devo aspettare il 2013, così come per Pretty Little Liars, fatta eccezione per lo speciale di Halloween e lo spin off sul web. Mettiamo anche che, se voglio, posso riguardarmi puntate a caso di Will&Grace o Friends, nel caso mi mancasse qualcosa.
Ecco. Considerato tutto questo, direi che sono pronto ad affrontare un nuovo autunno senza fidanzato.

Piccolo prontuario (da usare in caso di amico ubriaco)

Non fargli toccare il cellulare. Non fargli pensare di avere un cellulare. Nel caso, privarlo del cellulare. Potrebbe commettere atti di cui, ve lo garantisco, si pentirà. Tipo scrivere Ti voglio bene e inoltrarlo a tutta la rubrica con Invia a molti. O peggio: chiamare gli ex.
Sorvegliarlo mentre parla con sconosciuti. Le amicizie nate sotto il cielo del Cuba Libre sono forse le più interessanti e intriganti. Escono fuori certi dialoghi veramente sbalorditivi, come – Ciao Bob. – Ahahah veramentemichiamoGianni ahahah peròpuoi ahahah chiamarmiancheBob ahahah etuchisei? – Ciao Bob. True story. Tuttavia, a volte può essere sconsigliato lasciare il vostro amico ubriaco da solo con altra gente. Specialmente se “altra gente” ha quaranta anni e quaranta capelli. True story.
Non lasciare che si fotografi in giro. Ho ragionevoli motivi di pensare che non gli risulterà gradevole rivedersi nell’attimo che si frappone tra l’aonco e l’ondata di vomito, per quanto sia un momento che qualsiasi fotografo ha sempre voluto immortalare su pellicola. 
( Potrei aggiungere altri punti. Spero di no. Stay tuned, state tonnati, ecco. )

Il balletto di prezzemolo gelato sammontana

Quando avevo quindici anni, ogni volta che un mio coetaneo iniziava un discorso con Ahhh, com’era bello quando… storcevo il naso (ora, non storcevo davvero il naso, anche perché questo modo di dire secondo cui una parte della protuberanza nasale dovrebbe modificare il proprio orientamento mi è estraneo alla pratica: come è possibile storcere realmente il naso? È evidente che mi riferisco ad una banale espressione di disappunto. Possiamo chiudere questa inutile parentesi, per favore? Grazie)
A quindici anni non si è credibili nel ricordare il passato. Ora che ne ho molti di più, invece, posso permettermi qualche esternazione nostalgica. Non troppe, altrimenti mi sento vecchio.
Insomma qualche giorno fa io ed alcuni miei amici eravamo in pieno momento revival, e ci divertivamo a canticchiare i jingle delle pubblicità degli anni 90. Sì, ho degli amici molto tristi. Ma io lo sono di più, perché ho tirato fuori una canzoncina che nessuno si ricordava, che vi voglio riproporre qui di seguito:
È il jingle dello spot del gelato di Prezzemolo, che è quel coso verde che c’è pure a Gardaland, per dire. Non sto qui a farvi notare l’incredibile difficoltà tecnica di questa canzone, come non sto a sottolineare l’esecuzione brillante della cantante e del coro annesso (ma sentiteli quando fanno MH, MHMH alla fine della strofa! ♥): quello che invece voglio dire è anche quello che ho rievocato ai miei amici:

Sììì, che poi c’era anche il balletto da fare con le mani!!! – ho detto io, con tanti punti esclamativi e la voce rotta dall’emozione.

La mia osservazione è stata accolta dal gelo. Poi qualcuno, timidamente, ha osato un Ale, stai bene?; si sono diffuse risatine imbarazzate, finché poi qualcun altro, più impavido, mi ha dato del drogato.

Ma io non ci sto. Non mi ricordo più l’affascinante coreografia ufficiosa collegata allo spot, ma una delle verità più importanti della Terra 2.0 è che se una cosa è avvenuta, esiste un video su YouTube che la testimonia.

E io l’ho trovato. E adesso, ladies and gentlemen, mi accingo a presentarvelo, e lo faccio con un’introduzione sanremese. Di Prezzemolo, Tinky Winky, Prezzemolo, “Il gelato Sammontana”. Dirige l’orchestra dei decerebrati, canta: un gruppo di idioti.

Consigli

1. Consiglio a colei che ieri è arrivata al mio blog googlando non voglio più essere considerata una puritana la lettura di questo mio post oppure, in alternativa, la visione del recente esperimento cinematografico di Sara Tommasi.
2. Consiglio a coloro che hanno twitter di pensare che potrebbe essere considerato buffo o quantomeno leggermente curioso scrivere indicibili cose personali sul proprio account pubblico di twitter e successivamente lamentarsi che altre persone che hanno twitter vengano a leggere su twitter quelle indicibili cose personali che sono state scritte su twitter.
3. Consiglio agli ingegneri, perché sono stati senza dubbio ingegneri, che hanno inventato i flaconcini dei fermenti lattici, di trovare una maniera meno cervellotica per far entrare la polverina nel liquidino. Oppure, consiglio a coloro che hanno invertito destra e sinistra nel foglietto delle istruzioni di non scrivere più foglietti di istruzioni. Né di mettersi alla guida di un’autovettura, possibilmente.
4. Consiglio alla zanzara che mi sta ronzando intorno da mezzora di fanculizzarsi all’istante perché altrimenti potrei Ehm. No, niente, questo non vale più.
5. Consiglio a tutti i miei (adorati) lettori che si stanno apprestando a rispondermi con un commento acido che possono tranquillamente commentare come più loro aggrada, ché io sono ugualmente felice, ma che un bravo psicoterapeuta, un atto masturbatorio e tante prugne possono aiutarli a togliere il limone che si è loro incastrato nell’ano.
Grazie per la cortese attenzione.

Sdolcinatezze

Non è vero che sono cinico, o acido, o freddo.
Vi giuro che so provare delle emozioni. E so anche dimostrare affetto.

Beh. A modo mio, ecco.

[ la striscia me l’ha fatta ess&mme che è una disegnatrice ganzissima:
questo è il suo blogve lo consiglio, anche se non avete i pc acero! ]

Uh-oho oh oh oh ih-ehe eh eh eh

Ora, io capisco che siate tutti un po’ confusi. Il caldo dà alla testa, e Scipione, Caronte o qualche altro personaggio mitologico-letterario bruciano i vostri neuroni più che se metteste il cervello in un forno a microonde. E da rincretiniti le uniche cose che riuscite ad apprezzare sono le sillabe.
Tuttavia, il seguente estratto delle statistiche del mio blog mi fanno pensare che stiate un po’ esagerando. Queste sono le chiavi di ricerca usate per raggiungere Zucchero Sintattico. E faccio presente che queste sono solo quelle di ieri, non vi dico cosa avete cercato i giorni scorsi.
È tutta colpa di questo post. 
Ed è chiaro che è necessario un po’ di ordine, perché non tutti venite qua per cercare What’ll I Do di Lisa Hannigan, che per farla breve è quella che fa oh oh oh oh eh eh ah ah eh eh.

Perché c’è un’altra canzone che va molto in questi giorni, e secondo me è anche quella che tutti cercate. È la sigla degli europei e si chiama Endless Summer e la canta Oceana. Tra parentesi, è stato indetto un concorso per capire la corretta pronuncia del nome “Oceana”, visto che alla radio lo dicono tutti in una maniera diversa. Io opto per Oceàna, così come si scrive, che suona tipo Silvana, che mi fa immaginare una signorotta piuttosto grassa davanti a un pentolone che cucina la minestra. Ad ogni modo, Endless Summer non fa oh oh oh oh eh eh ah ah eh eh, bensì uh-oho oh oh oh ih-ehe eh eh eh.


Che è una differenza sostanziale, insomma.

Googlate responsabilmente. 

I colori sono tanti, milioni di milioni

( ascoltatela, vi prego. Merita )
Sì, dai. Pensate all’arcobaleno, e alle canzoncine che vi cantavano le maestre dell’asilo: rosso arancione giallo verde azzurro indaco e violettoooo! Siamo già a sette colori. Ma capite bene che sono solo alcuni di tutti quelli che si possono creare mescolando insieme le tinte primarie. Tantissimi colori, tantissime sfumature, così tante che se chiudi gli occhi e poi li riapri trovi una tonalità diversa. Abbiamo un mondo pieno di colori, e potremmo usarli tutti per dipingere tante cose belle e felici e vivere in pace e armonia tra noi e tutte le creaturine della Terra e gli angeli e gli unicorni.
Ecco.
Quindi, riassumendo: tantissimi colori.
Se vogliamo essere rigorosi, il Pantone ne cataloga tremilacentoquarantaquattro.
Ora, ho un quesito.
Perché, avendo un minimo di TREMILACENTOQUARANTAQUATTRO colori a disposizione, la mia famiglia ne ha DUE per gli spazzolini da denti di QUATTRO persone?

La suoneria del mio cellulare

Volevo rendere noto alla popolazione tutta che ho finalmente cambiato suoneria al mio cellulare. 
Tra l’altro ho faticato sette camicie (con la i, sennò è camice, che è quell’indumento bianco che usano i medici per non sporcarsi i vestiti mentre vi operano alle emorroidi) perché chiaramente il jingle che volevo  non era presente tra le opzioni del mio telefono, e nemmeno su YouTube. Mi sono dovuto scaricare una puntata di un programma, estrarre l’audio e ritagliare il pezzettino che mi serviva.
Et voilà. Cotto, e suonato.

Sigla I menù di Benedetta Parodi

Ecco. Adesso non vedo l’ora di dimenticare di mettere il silenzioso durante un esame, o in sala d’attesa dal medico, o ad un funerale.

Sto diventando irritante con questa storia della grammatica

On air: Ladytron, 
Esempio #1
Stanotte ho sognato che accoltellavo uno perché sbagliava a usare piuttosto, che vorrei ricordare significa invece, e non oppure. È di vitale importanza, se vi sto sognando. O se un celiaco vi sta chiedendo il riso piuttosto che la pasta.
Esempio #2
Ero in treno con dei miei amici. Avevo bevuto un pochino, e le rare volte in cui l’alcool mi fa effetto non riesco più a controllarmi. Solo che invece di spaccare tutto e mandare messaggi agli ex come fa qualsiasi ubriaco normale, io mi sono messo a spiegare quando ci vuole la i in parole come ciliegie o schegge. 
Lo so, sono un dito in culo.
( che al plurale è dita in culo, non diti. Grazie )