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  • Kevin Spacey è probabilmente il mio attore preferito

30 OTTOBRE 2017
—
Roba LGBT

Kevin Spacey è probabilmente il mio attore preferito. Se scorro il mio palazzo mentale di attori ed elimino quelli che apprezzo perché particolarmente fregni (Micheal Fassbender, per dirne uno) e quelli che apprezzo perché mi piace pronunciarli (Benedict Cumberbatch, ogni volta che lo dico è un orgasmo vocale), rimane Kevin Spacey, quel mostro di talento che è Kevin Spacey.

Ed è per questa mia considerazione speciale nei suoi confronti che sono davvero tanto deluso da cosa è successo la scorsa notte.

Cosa è successo, se non lo sapete, potete leggerlo qui. In breve, l’attore Anthony Rapp ha accusato Spacey di averlo molestato sessualmente ad un party nel 1986, quando i due avevano 14 e 26 anni. Spacey ha chiesto scusa in un tweet di replica, ammettendo per la prima volta di essere omosessuale.

Non so da dove partire. Forse da: sono incazzato nero.

Uno. Kevin Spacey è omosessuale e un molestatore, e lo ammette pubblicamente a 58 anni. Spero che non si aspetti una festa di benvenuto.

Mi chiedo se questi personaggi si credano coraggiosi, a fare coming out adesso, una volta che hanno conquistato il successo, che la loro carriera non corre più rischi. Chissà se sorridono tra sé, se si sentono magnanimi, o gonfi d’orgoglio rainbow nell’uscire allo scoperto quando non c’è nessuno da salvare, quando il movimento omosessuale ha ormai cambiato il mondo in cui vivono.

Non è proprio così, c’è ancora da fare tanto. E non vorrei passare per un nazista del coming out, che rimane un momento personale, e politico, che una persona deve affrontare volontariamente e quando se la sente. Ma io non ci credo che Kevin Spacey abbia avuto bisogno di tutto questo tempo. Come non lo credo di Gianna Nannini. Come mi è dispiaciuto molto che Lucio Dalla sia morto senza aver trovato il coraggio di dichiararsi e aiutare le tante persone che avrebbero potuto sentirsi meno sole ascoltando le sue canzoni. Come sono qui, al varco, che aspetto Renato Zero per ridergli in faccia non appena avrà bisogno di noi.

Due. Kevin Spacey è omosessuale e un molestatore, ma si parla solo della prima cosa.

E questo a causa della risposta di Spacey, che sembra proprio voler sviare l’attenzione dalle molestie facendo coming out, non facendo altro che sporcare un gesto bellissimo come quello del coming out che dovrebbe soltanto essere fatto per incoraggiare altri, e non per avere un alibi. Il coming out di Kevin Spacey è una specie di scudo per l’opinione pubblica, uno specchietto per le allodole, è come quando il tg1 di Minzolini faceva i servizi sulle barzellette di Berlusconi per non parlare dei tagli alla scuola.

Tre. Kevin Spacey è omosessuale e un molestatore, ma le due cose non sono collegate.

Avevo davvero bisogno di sentire ancora una volta l’accostamento antiscientifico tra omosessualità e pedofilia, tra omosessualità e disturbo psicologico, tra omosessualità e perversione.

Questo post avrebbe dovuto chiamarsi Kevin Spacey era il mio attore preferito. Con il verbo all’imperfetto, “era”. Ma non credo di riuscire a smettere di adorare il suo modo di lavorare. Semplicemente, facciamo che è tutto un errore. Per quanto mi riguarda, Kevin, puoi restare tra gli etero. E per la storia delle molestie, puoi cavartela da solo, senza tirare in ballo una comunità che esiste e resiste da cinquant’anni. Ciao Kevin, un grande saluto da quelli che ci hanno sempre messo la faccia.

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