• Quando odiate l’umanità, fate una torta

16 NOVEMBRE 2015
Cose che penso

Sono rimasto in silenzio per tre giorni, ed è per questo che adesso credo di avere il diritto di parlare.

La verità sul mio attuale stato d’animo, e ve la rivelo così, senza girarci troppo intorno, è che vi odio. Vi odio perché non siete neanche minimamente consapevoli di quanto la vostra immensa stupidità e abissale ignoranza (sono due cose diverse, e: complimenti, le possedete entrambe) possano far male agli altri.

Di fronte alle tragedie, il mio modo di reagire è quello di rimanere in silenzio. Il motivo, se proprio è indispensabile una giustificazione a riguardo, è che nel silenzio io raccolgo il mio dolore, lo comprendo, lo rispetto e nel comprenderlo io rispetto anche il dolore degli altri. Ora, non pretendo che tutti reagiscano come me, sicuramente ci sono maniere più intelligenti, o delicate – in fondo chi sono io per suggerire agli altri come devono comportarsi di fronte a eventi tanto tragici? Nessuno, naturalmente, e ben cosciente di ciò lascio che gli altri agiscano come credono.
Sbaglio. Questo ascoltarvi mentre chiedevo silenzio mi ha portato soltanto ad odiarvi.
Entrare in un bar, andare dal barbiere e, soprattutto, aprire un qualsiasi social, non solo mi hanno distratto dal rispettare il dolore di un mondo che piange, ma mi hanno portato ad odiarvi tutti, proprio quando l’unica cosa da fare era restare uniti.

 
Ho odiato voi che gridavate per la chiusura delle frontiere, ho odiato voi che titolavate bastardi islamici, ho odiato voi che citavate a caso la Fallaci per darvi un tono intellettuale quando non aprite un libro da vent’anni, ho odiato voi che dicevate che Nostradamus l’aveva predetto, ma ho odiato anche voi che mandavate messaggi di solidarietà per mostrare quanto siete bravi, ho odiato voi che per riempirvi l’ego di like fareste di tutto, ho odiato voi che pubblicizzavate il vostro libro con l’hashtag #prayforparis, ho odiato voi che chiedevate ai musulmani di dissociarsi, ho odiato voi che nella scelta tra un sms o un messaggio privato, guarda caso, optavate per un proclama pubblico per chiedere come va ai vostri sette amici francesi, ho odiato voi che avete scoperto la parola buonismo e vi sembra una bella strategia per giustificare il vostro razzismo, ho odiato voi che avete equiparato il senso della foto profilo arcobaleno a quello della bandiera della Francia, ho odiato voi che scrivevate in caps lock, ho odiato voi che ne avete approfittato per ripubblicare la foto con vista Tour Eiffel, ho odiato voi che vi siete autoeletti esperti di politica internazionale, ho odiato voi, voi, voi con questa urgenza smodata di dare a tutti la vostra idiota, inutile, esibizionistica e per nulla interessante opinione sulla faccenda.

Ho letto in tutti questi commenti l’ignoranza di chi non sa davvero le cose, insieme al bisogno di dire qualcosa. Ripeto, non sono qui per dire come gli altri devono reagire, ma posso comunque registrare le mie sensazioni: e osservandovi dall’esterno, è sembrato un orrendo mercato delle idee. Credo, o meglio: temo, che procedendo così l’umanità non abbia grandi speranze.

Credo di intuire cosa state pensando adesso, se ancora mi state leggendo, perché credo di aver perso diversi lettori dopo la sfuriata di qualche riga fa, impopolare ma… dovuta, scusate. State pensando che sono una testa di cazzo presuntuosa che crede di poter dire agli altri come va il mondo.

No. O meglio: forse sono una testa di cazzo, questo può darsi. Per il resto, so che in questi giorni, l’unica strada funzionale che sono riuscito a trovare contro la paura è stata quella della Bellezza, come al solito. Ascoltare gli artisti (scrittori, cantanti, musicisti, poeti, disegnatori) riusciva a lenire il dolore, la paura e l’odio. Perché forse è questo il senso, no? Invece di scannarci, dovevamo cercare un modo per restare uniti.

A me è venuto in mente di fare una torta. Una torta per non odiare l’umanità, proprio in questo momento. Per poter scrivere questo post, in cui forse non la notate, ma c’è della speranza, ho dovuto smettere di odiarvi, e ci sono riuscito con una torta.

Diciamo che l’ha cucinata J, che sarebbe il mio ragazzo, che nella coppia è quello simpatico, intelligente e che sa cucinare, mentre io sono quello che ha un blog. Notando il mio malessere, mi ha proposto di fare una torta. Lui dettava le istruzioni e io le eseguivo, così per farmi avere l’impressione di saper cucinare.

Ci sono state alcune incomprensioni, inizialmente, perché lui non riusciva a capire le dosi dal ricettario e io gli facevo domande molto innocenti, come se sapesse fare, o se volesse consultare Giallo Zafferano,  o se volesse chiamare mia madre, e lui si è ingiustamente incacchiato.

Poi però abbiamo fatto pace, finendo con uno scambio che vorrei riportare fedelmente:
LUI: “sei la mia torta”
IO: “e te sei il gatto che la mangia”
LUI: “gnam”
IO: “miao”

e cito queste battute perché mostrandovi quanto sono assurdamente scemo spero mi perdonerete se vi siete ritrovati nella precedente sequela di categorie da me odiate.

Bene, se vi interessa, la ricetta è la seguente:
– farina di tipo zero zero, come quel Renato che cantava il cielo
– cioccolato e zucchero, perché “ è la cosa più importante, tutto il resto non conta niente”
– burro!, col punto esclamativo
– maizena, che non ho idea di cosa sia
– tre uova, che avete risparmiato dal lanciare a chi odiate
– uno yogurt intero, che serve per ammorbidire
– scorza di limone, acidula ma efficace
– lievito, perché è importante prenderla con leggerezza

 
cottoeciaone 
Scusate, forse sono davvero una testa di cazzo. Alla fine, la torta è venuta bene. Lui si lamenta e dà la colpa al forno, ma io lo guardo e penso che un pochino di paura se ne sia andata.

Roba affine
19 commenti
  1. Tiz
    Tiz dice:

    Provo a rispondere a questo post con qualche parola conciliante… Guarda, lo faccio al netto del non aver scritto nulla in giro per l'interent a mia volta. E non è che voglia farmene un vanto, lo preciso solo perché questa risposta non è (e non voglio che sembri) un tentativo di difendersi dai tuoi strali.E' ormai assodato che ci sia sempre una reazione simile quando avvengono fatti di questa portata emotiva: l'oceano di commenti, analisi strampalate, frasi taglienti e "idee originali"; a cui somma la raffica dei contro-commenti che sono tutti sul tenore del "smettetela di commentare, tanto non ci capite nulla". Puntualmente poi arrivano quelli che "però quando è successo [altro fatto non altrettanto presente sui media] nessuno ha detto niente". E poi i commenti politici, gli interventisti e i pacifisti, e quelli che "noi siamo i peggiori e ce lo siamo meritato". Li ho letti tutti anche io, anche stavolta.Questo tamtam può essere fastidioso e magari irrispettoso ma è, temo, maledettamente umano. E' una reazione quasi naturale quella di commentare un fatto che, anche per il modo in cui ce lo presentano i mezzi di informazione, colpisce tutti nell'animo. Sono i discorsi da bar, che esistono da quando esiste l'uomo, ma che trovano nell'internet un megafono. Ognuno dice quel che può di fronte alla Storia che scrive un nuovo capitolo; quando te ne rendi conto, è forte la voglia di affermare il proprio pensiero.E' naturale che un modo dove avvengono le cose e nessuno le commenta non esiste, no? E forse è meglio che non esista.C'è anche indubbiamente la "caccia all'originalità", un bel po' di ipocrisia, la gara a chi la dice più grossa per sembrare più in gamba degli altri… Ma è pregiudizioso pensare che tutti lo facciano solo per mettersi in mostra, e anche se fosse pure questa è una reazione umana, ed anche questo rientra nei "discorsi da bar". Brutto, certo, ma umano. E gli uomini sono capaci di cose ben più brutte, come s'è visto.*il computer si lamenta che il commento è troppo lungo, scrivo il resto in un secondo commento*

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  2. Tiz
    Tiz dice:

    *il computer si è lamentato che il commento è troppo lungo, ho scritto il resto in un primo commento*Non voglio salvare tutti, anzi è bene fare qualche distinsione. Ci sono le analisi innocenti, fatte sull'onda dell'emotività, ed alla finfine irrilevanti, ingenue. Che male c'è, in quelle parole, alla fine? Sono figlie dell'agitazione, magari anche delle lacrime. Lasciano lo spazio ed il tempo come lo hanno trovato, e servono soprattutto a chi le scrive per sfogarsi.Ci sono le analisi più intelligenti. Ne ho letta qualcuna, ho imparato qualcosa… Meno male che qualcuno le ha scritte, no?Ci sono le analisi razzisto/xenofobo/estremiste e quelle vabbé, credo siano facili da riconoscere… E da liquidare con un chivvesencula.Ci sono le persone che soffrono davvero, perché magari in quei luoghi hanno vissuto, hanno ben presenti i locali, i ristoranti, le strade… E loro sono certamente legittimte a scrivere (ma qui so che sei naturalmente d'accordo).E poi ci sono i metacommenti, la gente che non parla dei fatti ma dei commenti altrui. Si cerca di dire agli altri cosa devono fare… Ma difficilmente gli altri ascolteranno, e non credo ci sia qualcuno abbastanza saggio da decidere chi ha ragione. A me questi commenti non piacciono molto, ma evito di rispondere e finisce lì. Di fronte a tutto questo ti vorrei solo dire che l'odio, per come la vedo io, è meglio lasciarlo stare. Se la reazione all'ascolto, al rumore, al baccano mediatico e social dev'essere l'odio, allora è meglio non ascoltare. Nei giorni in cui l'odio se ne va in giro per Parigi armato di AK47 (ma anche a Beirut, ma anche a Raqqa…) non alimentiamolo. Alimentarsi di torte, quella sì che è una bella e giusta reazione. Alimentarsi di Bellezza, sì. E magari di informazione, per colmare le nostre comunque incolmabili lacune.Se da questi eventi deve venire fuori un'ondata di misantropia che ci mette gli uni contro gli altri c'è qualcosa che non va, e lo dici anche tu. Meglio stare comunque uniti, coi nostri (arcinoti) difetti.Quel "voi" un po' impersonale che leggo in tanti posti, e che usi anche tu quando dici "vi odio", quel voi un po' mi fa sempre storcere la bocca. Immagino che sia inevitabile quando si parla ad una platea come da un blog o da una timeline di Twitter o Facebook, ma è un "voi" che appiattisce un po', che dissemina gratuitamente disprezzo.Poi magari anche io qui ho scritto solo bischerate, ci sta. Ma posso mettermi la mano sul cuore e dirti che non lo faccio per sembrare ganzo o che, lo faccio perché mi spiace vederti odiare. Figurati se penso che sei una testa di cazzo presuntuosa. Però lo so che dici una bugia se dici ai tuoi lettori che li odi.

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  3. Zucchero Sintattico
    Zucchero Sintattico dice:

    Grazie del commento Tiz!Come tu stesso dici, sulla questione del non ascoltare e non commentare, sono d'accordo con te. In fondo era il senso di questo post: fare torte per non ascoltare ed evitare di alimentare i risentimenti. Non sto ad aggiungere niente.Per la questione "voi", sapevo che avrebbe fatto nascere antipatie o dispiaceri. Sapevo (anche se speravo di no) che sarebbe stato più questo l'oggetto del dibattito che il senso del post. Semplicemente, penso alle grandi invettive della storia e della letteratura (con le quali questo post non è minimamente paragonabile in termini di qualità, ci mancherebbe, ma il sentimento che lo anima è comunque molto forte) e ricordo che il voi in quelle invettive non è quasi mai generico, bensì ristretto a una cerchia di persone. Penso che si capisca che qua non mi rivolgo acriticamente a tutti i miei lettori, tanto che c'è una bella parte in cui spiego precisamente a chi mi rivolgo. Chiaro che poi ognuno ha le sue ragioni per scrivere quello che ha scritto, ma al contempo – poiché sui social ci lavoro e sono costretto a studiarne i comportamenti – penso anche che una certa percentuale di queste "chiacchiere da bar" sia perfettamente evitabile e sia anche un bene evitare. Ma magari quelli a cui mi rivolgo manco mi stanno leggendo. Se uno non ci si riconosce, probabilmente non mi sto rivolgendo a lui/lei.

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  4. Ludo
    Ludo dice:

    Il mondo ha creato persone che sento il bisogno necessario di urlare la loro opinione, non so se è un bene o un male, ma la massa di voci che in tre giorni si sono accumulate fondendosi le une con le altre ha dato fastidio anche a me, perchè con tutto questo casino trovare la voce meno marcia risulta più difficile. Detto cio' spero anche io che un giorno cadranno torte dal cielo e non più bombe.

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  5. Rabb-it
    Rabb-it dice:

    OH!Sai che c'è?Lungi da me l'idea di commentare il post e il legittimo sfogo, sono d'accordo un po' con te e un po' con Tiziano… scegliete voi dove concordo con uno e dove con l'altro. ;-)Ma ho letto che hai il ragazzo e sono contenta per voi. (Mi doveva essere sfuggito l'evento!)Perché è bello avere qualcuno con cui condividere i momenti, belli o brutti che siano. (Oh… meglio quelli belli. Sì, amo scrivere ovvietà, lo sai!) Ciao.

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  6. Mareva
    Mareva dice:

    Ma alla fine, al netto di tutte le considerazioni, a noi che ci frega? Voglio dire, la nostra vita è cambiata? Siamo stronzi quanto prima ed è questa la merda più grossa.Ti abbraccio.

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  7. Giasconio
    Giasconio dice:

    Il tuo odio verso chi ha fornito la sua per-nulla-interessante opinione, vale anche per chi era consapevole di quanto fosse per-nulla-interessante? In ogni caso da quando prepari torte con J. anche noi single abbiamo ragione di odiarti. Se vuoi fare la pace, devi darci la ricetta che hai seguito per trovare un ragazzo con la i lunga. Più lunga è meglio è.

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  8. MaryP
    MaryP dice:

    Ho scoperto il tuo blog grazie al tag di coniglio giallo … Ho letto questo post e credo di amarti già, perchè, dopo averlo letto in un solo fiato, ho subito cercato come diventare "lettore fisso" e messo pure like alla pagina … inutile dirti che la fine mi ha intenerita e l'inizio mi ha trovata totalmente d'accordo … Concordo su tutto, parola per parola …. Se volessi venire da me hai tutto in firma :-*XoXo Mary New Post-> http://modidimoda-mapi.blogspot.it/2015/11/mia-sposa-inaugurata-la-ix-edizione.html

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  9. Zucchero Sintattico
    Zucchero Sintattico dice:

    Ahahahah Giasconio, quanto tempo! Mi mancavi, c'è da dire. (O forse sono io che ultimamente scrivo troppo poco, e anche tu latiti da un bel po')Cooomunque: 1) naturalmente no, l'odio non vale anche per loro e 2) credo di fare parte di uno di quei casi in cui uno cerca di seguire una ricetta, sbaglia tutto e per magia e per pura fortuna ottiene un risultato molto migliore del previsto, quindi la ricetta non la so ma mi impegno!

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