• To Russia with Love

    Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Bifobia e la Transfobia 2017

17 MAGGIO 2017
Roba LGBT

Cari abitanti della Russia,

ciao, siamo i gay. Quelli bravissimi a rompere le palle quando si tratta di diritti.

È venuto il momento di parlare un po’. Non è semplice, a causa della spiacevole questione di lingue e alfabeti diversi, ma confido che esista nel mondo una persona istruita di buon cuore a cui piaccio disposta a tradurre questa lettera in cirillico.

Voi mi state simpatici, avete inventato la parola Dasvidania che è una delle mie preferite, e tra i vostri connazionali ci sono persone straordinarie come Checov, Gagarin, Tchaikovsky e le Tatu. Nonostante questo, devo chiarire per che squadra tifo: quella dei buoni, che per me significa rispettare, amare e non avere paura delle differenze.

Direte che pecco di superiorità, perché insomma: chi sono io, chi siamo noi occidentali, per voler imporre la nostra cultura a chi la pensa diversamente? Ci sono anche molti italiani che lo pensano, stando ai commenti degli articoli di Repubblica, quindi non vi biasimo per questa controargomentazione.

Secondo tale logica, io dovrei rimanere in silenzio in quei luoghi dove l’omosessualità è punita con la morte, o in quei luoghi, come la Russia, dove anche solo parlare di gay è reato, figuriamoci esserlo.

Oggi, il 17 Maggio, è la Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Per me si traduce nella giornata in cui io celebro e ricordo tutti quegli attivisti che hanno lottato per i diritti che ho oggi, o che persone come me hanno oggi in qualche parte del mondo.

Perché, anche se tendiamo a dimenticarcelo, non è sempre stato così nemmeno per gli occidentali. C’è stato un tempo in cui per essere noi stessi dovevamo entrare in locali orribili, in cui se la polizia ci scopriva poteva prenderci a bastonate, e se ci scopriva qualcun altro poteva ricattarci; c’è stato un tempo in cui ci consideravano la causa dell’AIDS, e un altro in cui pensavano che non fossimo in grado di crescere dei figli. Qualcuno poco aggiornato lo pensa ancora.

Se oggi stiamo meglio, se il nostro più grosso problema è Adinolfi o quattro imbecilli che leggono in piedi, è merito di chi ha iniziato a lottare e a rompere le palle. Ed è per questo che oggi, noi, le rompiamo a voi: perché voi potete anche ritenere giusto il divieto della propaganda omosessuale, e potete anche pensare che non ci sia poi niente di grave se in una vostra regione i gay vengano torturati e uccisi, ma noi no.

Cari abitanti della Russia,

siamo i gay, quelli bravissimi a rompere le palle quando si tratta dei diritti. Dei diritti di tutti, non solo dei nostri, perché altrimenti si chiamerebbero privilegi. Che invece li hanno solo i russi etero.

illustrazione di Ambra Gurrieri
animazione di Luigi Manganiello

Roba affine
2 commenti
  1. Medea
    Medea dice:

    Oggi per radio la conduttrice ha detto “bah non mi pare che ancora oggi ci sia bisogno di lottare per i diritti dai gay”; ahah top…come se le cose ormai “fossero a posto”, ma per piacere. Non so come ha fatto a dire una cosa del genere, l’unica idea è che sia sul serio una persona ignorante. Radio veneta regionale, comunque, non nazionale….però…dai…che figura di merda!

    Rispondi
    • Tredici
      Tredici dice:

      Già il fatto che abbia detto una cosa del genere significa che le cose non sono affatto a posto…

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