• Oggi abbiamo imparato che: le persone sui social sono persone vere

14 SETTEMBRE 2016
Cose che penso

È tutto il giorno che penso a tre cose che credo siano correlate ma non so perché.

Mi succede spesso di non capire la relazione tra alcuni concetti, ma di essere assolutamente sicuro che una qualche relazione esista. Deve essere per questo che ogni tanto scrivo. Una volta, una mia amica che si chiama Annalisa e che quando scrive spacca i culi, ha detto una frase che non mi scorderò più: io scrivo affinché quello che non capisco mi sia più chiaro. Bello, no?

Se dovessi riassumere adesso la relazione tra queste tre cose, direi: le persone che stanno sui social sono persone vere.

Adesso, per fare chiarezza, racconterò queste tre cose.

PRIMA COSA.
A CIUFFO RUBANO UNA FOTO

Immagino lo abbiate già letto sul Fatto Quotidiano, ma vi faccio un riassuntino: il mio caro amico Ciuffo* ieri sera ha pubblicato sul proprio account una foto di San Michele, che è una chiesa di Lucca che vi consiglio di visitare perché è meravigliosa. Lui ottiene i suoi likes, beve la tisana della buonanotte, carica un’ultima foto mezzo nudo su Instagram** e poi si sveglia.

E vede l’inverosimile: una nostra amica comune ha preso la sua foto – esattamente la stessa, perché per fare una foto anche solo simile avrebbe dovuto posizionarsi nello stesso punto nello stesso preciso momento e usare lo stesso identico filtro – e l’ha ricaricata come se l’avesse scattata lei.

Ovviamente è un oltraggio, ma non sto certo scrivendo per prenderla in giro. Non credo che nemmeno a Ciuffo sia importato granché (per quanto citare non costi niente, eh…), ma rimane il fatto che si è subito accorto del “furto” e… beh, essendo amici comuni, sarebbe stato difficile non accorgersene.

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* non è il suo nome vero ma è quello che ha su Instagram quindi forse è il più importante

** il mio amico Ciuffo è anche una discreta social bagascia

SECONDA COSA.
DI MAIO feat RUDIMENTI DI STORIA POLITICA

Questo invece può darsi che lo abbiate letto sul Fatto Quotidiano per davvero. È successo (ma è un fatto?) che Luigi Di Maio ha scritto su Facebook che Pinochet era venezuelano. Okay: tutto questo casino mi è sembrato esagerato. E non solo perché sono ignorante in storia.

Ve lo giuro, io non vedo l’ora che i cinque stelle facciano delle cazzate, un po’ perché se le meritano e un po’ perché mi divertono le loro reazioni permalose. Cioè, io non mi incazzerei mai se prendessero per il culo un politico della mia parte, per cose del genere. Loro sì, generalmente si incazzano di brutto, prendono tutto sul personale e mettono tutti quei punti esclamativi.

Ma è necessario scaldarsi tanto per un errore come quello di Di Maio? C’è da scomodarsi a scrivere post, articoli, titoli? È un fatto?

TERZA COSA.
UN SUICIDIO

E questo sicuramente lo avete letto sul Fatto Quotidiano, dato che è stata una delle testate online a contribuire maggiormente alla diffusione della notizia. Cosa non si arriva a pubblicare per dei clic? In sostanza, Tiziana Cantone non ha retto più le umiliazioni virtuali degli italiani che la prendevano in giro per quel video virale in cui lei praticava sesso orale a un ragazzo. E si è suicidata.

Oggi ho appreso da Facebook che Tiziana Cantone ha fatto bene a suicidarsi, perché:

  1. i pompini non si fanno, solo le troie fanno i pompini, l’uomo a cui la troia fa i pompini invece è un grande
  2. lei sapeva che era ripresa, quindi è proprio una cretina perché poteva aspettarselo
  3. (questa è bellissima e l’ho dovuta rileggere due volte perché non ci credevo) il ragazzo che per primo ha pubblicato il video ha sofferto per lei

Ora, che il maschilismo sia ancora molto radicato in donne e uomini in Italia e nel mondo io lo trovo orrendo e inspiegabile. Che non ci si accorga di essere maschilisti è perfino oltre l’assurdo. Che nemmeno la morte di una persona, una persona vera, faccia venire il dubbio che, ehi, forse c’è qualcosa di sbagliato in quello che ci è stato insegnato sulla differenza tra donne e uomini, forse c’è qualcosa da imparare prima di pubblicare una nuova opinione non richiesta sui social, che nemmeno la morte di una persona vera faccia venire questi dubbi in un mondo vero, fatto di persone vere, non esiste.

Roba affine
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