A volte vorrei essere come voi

A volte vorrei essere diverso: a volte vorrei essere come voi. A volte vorrei essere come voi, che il vostro trauma più grande è l’abbandono di Anna Valle dal cast di Commesse 2. A volte vorrei essere come voi, che vi credete alternativi perché ascoltate i Muse. A volte vorrei essere come voi, che non dovete fingere di essere Mika quando dentro siete i Baustelle. A volte vorrei essere come voi, che non immaginate nemmeno quanta fortuna abbiate avuto nell’essere così incredibilmente poco riflessivi, che pensate che sia per merito vostro che adesso non avete preoccupazioni, che vi è cascata la felicità dal cielo come fosse una pioggia di diamanti. A volte vorrei essere come voi, che vivete in una massa e per la massa, che fate parte di un enorme esercito di soldatini di plastica, in mezzo a dialoghi di plastica ed emozioni di plastica. A volte vorrei essere come voi, che sudate soltanto quando siete in palestra, forse perché vi truccate prima di andarci, che non vi chiedete mai se siete tipi da aria condizionata o da finestrino abbassato, che ce l’avete tanto con la società omologata ma alla fine trovate un conformismo nel vostro anticonformismo.
E poi penso che tutto sommato mi va bene anche come sono io, antipatico, paranoico, incapace, pigro, solo, e da finestrino abbassato, perché almeno non sono come voi.

27 commenti
  1. Rabb-it
    Rabb-it dice:

    Mi hanno appena detto, stamattina durante le due file di cui forse hai letto altrove e se non hai letto va bene lo stesso, che devo starmene tranquilla e amalgamarmi a quello che fanno gli altri.Oh hanno ragione che tanto a incazzarmi non ho risolto un tubo, ma io non voglio diventare come loro, anche se mi dicono che sono io quella sbagliata.Però un post sul blog in tema non ce lo scrivo, tanto lo ho già letto da te, anche se su cose differenti, sembrerebbe scopiazzato e non mi va.Ah, ma quando mai te saresti antipatico, pigro ed incapace?Perché io non me ne sono mai accorta.Finora! 😉

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  2. The Mist
    The Mist dice:

    Davvero ci sono volte in cui vorresti essere come loro o è solo un pretesto stilistico per rimarcare le differenze? 🙂 Perdona la saccenza e l'antipatia, ma da quel poco che ho letto, di tuo, ho la sensazione che tu sia un po' come me. Assolutamente fiero di non essere come "loro". Da qua il sospetto che tutto questo sia solo un modo per puntualizzare come, in realtà, tu sia diverso.

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  3. MichiVolo
    MichiVolo dice:

    Mi viene in mente una frase di Lucio Dalla…L'impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale…e per essere normali, basta essere se stessi! (e lo so, ci vuole coraggio e fatica…però proviamoci, no? ché a me degli altri poco me ne frega…e detto fra noi, anche io sono antipatica, paranoica, sola e da finestrino abbassato!)

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  4. mgg64
    mgg64 dice:

    Nessuno é uguale ad un altro, Alessandro. Neanche coloro che tu pensi siano omologati. Ogni essere é un se stesso, lontano mille mondi da un altro. E a volte chi cerca di essere simile a qualcun'altro ha solo paura che gli altri si accorgano della sua solitudine e la confondino con altro. La pochezza di certe menti non ci deve far inorridire, semmai ci deve far pena. So che sembra un commento da Madre Teresa ma mi preoccupo quando sento che siamo diversi perché meglio di. Ognuno di noi ha per forza di cose una parte migliore ed una peggiore. A volte si sceglie di mettere in evidenza la seconda perché fa più figo. Io per esempio detesto le donne perfettine, palestra, omogenizzato fatto in casa, unghie laccatissime, capelli sempre perfetti. Ma quando, per forza di cose, provo a interagire trovo sempre una parte in loro che mi sorprende, buttando giu il muro della mia personalissima opinione. Scusa il pippone..tu sei unico.

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  5. Anonimo
    Anonimo dice:

    Io in macchina soffro il caldo e al limite mi spoglio, riservando il doveroso decoro.. Sono omologata o anticonformista?

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  6. Ale [Tredici]
    Ale [Tredici] dice:

    @mgg64Devo dirti una cosa: grazie. E lo dico sinceramente e senza ironia: grazie perché il tuo è un bellissimo commento che ti è anche costato del tempo e dello sforzo, e io ti ringrazio di aver dedicato questo tempo a me. Sono osservazioni in disaccordo col mio post, è vero, ma sono costruttive, aprono lo spazio a un dibattito, e io amo questo genere di commenti.L'unica cosa: io concordo precisamente con te. Non sono il tipo che non apprezza le differenze altrui, te lo garantisco. Il mio era soltanto un post di sfogo, indirizzato non a tutti, ovviamente, e posto in maniera volontariamente antipatica e superba. Non voleva essere una denuncia sociale. Ecco perché posso confermare quanto scritto e al contempo dichiararmi d'accordo col tuo commento.

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  7. Ale [Tredici]
    Ale [Tredici] dice:

    @AnonimoRilassati. Ti brucia il deretano? Ti senti chiamata in causa? Coda di paglia, forse? Peccato solo tu non abbia le palle di firmarti: sarei stato curioso di sapere chi è quella che non ha capito una minchia di questo post.

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  8. juri
    juri dice:

    Visto che ci sono te lo scrivo pure qui!Non lo so Ale, davvero non lo so.'Sta storia del finestrino è un pó come il punto morto del mondo, anzi è un pó come la vita e sfido chiunque, anonimi, apocrifi o firmati con dedica a dire come funziona o foss'anche come andrà a finire.Dal canto mio posso dirti che spesso e volentieri quando il caldo era di quelli importanti, adoravo il rumore del motorino del vetro elettrico che si chiudeva ermeticamente e lasciava spazio al sibilo del compressore dell'aria condizionata, poi l'aria si seccava e i rumori attutiti dell'esterno sembravamo dirmi che c'èra un qualcosa di insalubre in tutto quello; allora spegnevo l'aria e riaprivo il finestrino e mi facevo pettinare i capelli da quell'afa d'asfalto che risaliva dal giromanica fin sotto l'ascella "pezzata" del braccio penzolante, ma poi la turbolenza dell'aria mi faceva presagire dolori cervicali e in più rovinava l'assolo di Gilmour in Comfortably Numb e allora richiudevo il finestrino, poi lo riaprivo, poi lo richiudevo, poi lo riaprivo, poi lo richiudevo, poi lo riaprivo, poi lo richiudevo, poi lo riaprivo……poi ora ho quasi quarant'anni e sono l'esempio vivente che si puó sopravvivere anche alla giovinezza!Ora, sinceramente, continuo ad andare, fregandomene di finestrini, di braccia o di aria condizionata e non c'è "voi" che tenga, anzi c'è un "io" sempre più intimo e speciale. Anche perchè, stando alle statistiche, sono giunto alla metà del viaggio.Poi sono quasi le 2:00 e non c'ho più il fisico, comunque: secondo me stai andando bene. LACIO DROM Ale!

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  9. mgg64
    mgg64 dice:

    che io un po' di paura di averti offeso ce l' avevo, ci ho pensato un attimo in più prima di mandare invio. Ma poi lo sapevo, lo sentivo che tu avresti capito..e ho capito, semmai ce ne fosse stato bisogno perché mi piaci così tanto. <3

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  10. Emme_
    Emme_ dice:

    Io Nessuno dei Baustelle ce l'ho in loop da febbraio, da giorno che è uscita. Che io non lo so come si fa a scrivere un testo così belo e perfetto.Sono come loro? Bo, non lo so. So che passo la mia vita a cercare di essere diversa, che m'incazzo quando la gente finisce per trattarmi come gli altri e lo urlo "non sono come loro". Ma poi, forse, sono uguale a tutti quanti e la mia è solo una brutta mania.Chi può dirlo?

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  11. lizfolie
    lizfolie dice:

    E' da un po' di tempo che mi capita di leggere post di questo tenore e mi chiedo se sia il mio subconscio a cercare altre persone che, come me, si sentono ecluse dalla massa. Della serie cerco il gregge di pecore nere, così mi sento meno sola. Il paradosso.Rifletto un po' e mi accorgo che in realtà in alcuni aspetti della mia vita sono estremamente massificata. Indago meglio e penso che per la restante parte sono identica a quelli che si sentono fuori dal gregge.E quindi?Quindi resto come al solito inclassificabile e incompresa? Infelice a tratti?I miei desideri reali restano inesprimibili perchè osceni, sebbene io sia perfettamente inquadrata nel mondo?Lascio le domande aperte e ti faccio i complimenti per il blog, davvero ben scritto!Liz

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