Domande, #1

“Credo che le risposte rendano saggi, 
ma le domande rendono umani”






Perché Gigi D’Alessio vende?
Come è possibile?



Perché è così ovvio entrare in un negozio
e scoprire ad un prezzo più conveniente
la stessa cosa che hai comprato dieci minuti prima?



Se chiami “rosa” una margherita,
essa smette di essere margherita e diventa rosa?
Perché vogliamo vedere le rose
quando sappiamo benissimo che sono margherite?
Cosa c’è di sbagliato, in una margherita?



Qual è il confine tra
coraggio e spregiudicatezza?
Ha a che fare con un appuntalapis?



Perché tutti aspettano?
Aspettare che le cose accadano le fa accadere?
Aspettarsi cose dalle persone, crearsi delle aspettative: 
è più la soddisfazione quando succedono, 
o la delusione quando non succedono?



Venticinque gradi all’una di notte. E’ normale?




E’ lecito mascherare il dolore con un’illusione?



2 commenti
  1. Zeppo
    Zeppo dice:

    Posso rispondere alle tue domande privatamente? Anche perché la prima penso che abbia a che fare con il ventiquattresimo mistero di Fatima e ci starebbe bene una discussione polposa.Per il fatto dei fiori, linguisticamente ti posso dire che la margherita smetterebbe di essere tale solo se la collettività riconoscesse a quel fiore specifico il nome "rosa". Non che ci sia qualcosa di sbagliato in una margherita, ma Saussure e compagnia bella potrebbero rispondere bene a questi problemi linguistici. :PQuanto all'ultima… è lecito, ma non è salutare.

    Rispondi

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