La sindrome del bravo ragazzo #1

– Parte prima –
– Non sono un criminale –
Mi trovo a mensa, in fila alla cassa. Sto pensando a quanto gli One Direction siano così piccoli e tenerini che potrebbero essere assimilati alla versione maschile senza poteri delle Winx, quando mi accorgo che è il mio turno. Estraggo la tessera e la passo nel lettore. “Hai superato il credito!”, mi fa la tizia alla cassa con un’aria visibilmente allarmata. Stai calma, Dio Santo, neanche avessi offeso tua sorella, che tra parentesi è scema. 
Allora acquisto una ricarica da cinque euro. 
Mi sposto sul banco del sale, del pepe, del sale iodato, della maionese e del ketchup su cui appoggio il mio vassoio intanto che faccio la ricarica. La tizia, sperando chiaramente di raggiungere il grado di ditoinculismo massimo, arriva e mi porta via il vassoio. A questo punto della narrazione è necessaria una mappetta per farvi capire meglio.
Okay, in realtà la mappetta è completamente inutile ma mi sono divertito a disegnarla, AHAHAH.
Per farvela breve, la tizia alla cassa aveva messo in salvo il mio vassoio temendo che io potessi fuggire col cibo senza pagare il mio pasto, consistente in: uno (1) yogurt all’albicocca, ottanta (80) grammi di pasta panna e pesto e un (1) piatto di fagiolini che poi avrei scoperto gradevoli quanto mangiare il polistirolo.
Ora, io non sono un criminale. La cosa criminale più vicina a me è che qualche mese fa sono uscito con uno che credo sia il vicino di quella che hanno rapito a Gello, il che significa che probabilmente sono uscito con un assassino, ma per il resto ho la fedina penale pulita.
Non sono un criminale, me lo si legge in faccia. Sono ragionevolmente sicuro del fatto che se unisci i punti neri del mio viso da sinistra verso destra viene fuori la scritta BRAVO RAGAZZO. (Su due righe, chiaro.) 
E non è che la cosa mi faccia piacere. Primo, perché ho una faccia non particolarmente espressiva che quando non sto pensando a niente scatta l’automatica impressione che io sia tonto. E secondo, perché metti caso che ogni tanto io voglia fare lo stronzo, non posso perché non sono credibile.
Per cui, Cristo Santo, prenditi questa tessera e ridammi il mio cibo. L’evento che vi ho appena raccontato, che si è concluso con un lieto fine – cioè con io che finalmente pranzo – mi ha fatto pensare a numerose considerazioni sull’esistenza che per il momento non vi esporrò. Devo ancora digerire i fagiolini.
22 commenti
  1. poison
    poison dice:

    si, ma tu lo sai cosa succede se i puntini provi ad unirli al contrario, da destra verso sinistra? Hai presente i presunti messaggi subliminali satanici che si sentono ascoltando i dischi al contrario? 🙂

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  2. Anonimo
    Anonimo dice:

    Non ho capito la storia dei puntini neri sulla facca, vuoi dirci forse che hai l'acne? A parte ciò, carino questo post!!CiaoIntiFamily

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  3. Alex V
    Alex V dice:

    Mi è successa la stessa cosa con un cassiere del carrefour: -Signorina, la borsa (della spesa) è sua?-Sì, l'ho già pagata-Ah…E quando mi giro per metterci dentro i peperoni scopro che quello me l'ha ribaltata per vedere se effettivamente l'avevo già comprata oppure no (della serie, ladra, e pure bugiarda!)Poi si è scusato. Ecchecc…Alex V

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  4. Rabb-it
    Rabb-it dice:

    Prima di irritarsi troppo con la tizia della mensa provate a mettervi nei suoi panni.Magari quando aveva appena inziato quel lavoro era ancora una persona fiduciosa del prossimo poi le deve essere capitato un cliente che con un bel sorriso le ha detto:"Scusi, ho solo una banconota da 500 euro, mi da il tempo di andare a cambiarla?"Il tizio ha divorato il contenuto del vassoio nel tragitto verso la porta ha depositato il suddetto nell'apposito contenitore ed è uscito.E non lo ha più rivisto.La sua fiducia si è incrinata irrimediabilmente e da allora ghermisce i vassoi fino a che non è stato versato l'ultimo cent, specie se il cliente ha un'aria affidabile e simpatica.uhm… no, non ho mai lavorato alle casse delle mense.Sui clienti stronzi però in quanto ex commessa di un alimentari potrei scriverci un libro.Peccato che abitando dove lavoravo… rischierei il linciaggio da parte loro se si dovessero riconoscere ergo il libro dovrà attendere.Tipo… una sessantina d'anni, dovrebbero essere tutti schiattati e dovrei correre meno rischi.Insomma se arrivo a 100 anni pubblicherò senz'altro un best seller, titolo: 50centesimi di resto!Ok… grazie per la possibilità di questo delirio.Prometto che quanto prima mi sfogherò a casa mia.

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  5. Aidi
    Aidi dice:

    per essere assunti alla mensa vengono fatti molteplici test, dal calcolo del coefficiente di ditoinculismo alle prove pratiche di imbruttimento dell'utente con sguardo da cerbero. alla fine ti ritrovi davanti dei veri professionisti.e comunque quelli con la faccia da bravo ragazzo sono sempre quelli che tirano le peggiori fregature, chi mai sospetterebbe di uno con la faccia da bravo ragazzo? a parte gli addetti delle mense, ovviamente.

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  6. Il Banale
    Il Banale dice:

    Mi sento di dover condividere con te, la mestizia per la qualita dei fagiolini nelle mense/tavole calde.Quanto al resto, se vuoi ti presto la mia faccia da stronza in cambio dei diritti sul "ditoinculismo massimo", che a mio modo di vedere ti porterà vicino il Pulitzer.

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  7. El_Gae
    El_Gae dice:

    Anche io, pur non essendo un "ragazzo" tendo sempre a sembrare molto più buono e simpatico di quello che sono. Tutti dicono che a fare il cattivo sono credibile come Natalino Balasso. Però non so se hai mai sentito parlare di Felice Maniero

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  8. BondValeria
    BondValeria dice:

    Ai miei tempi, una decina d'anni fa, alla mensa universitaria lavorava un signore palestrato bicipituto alla Braccio di Ferro (sì, aveva anche dei tatuaggi, non mi ricordo se l'ancora o la sirena, o la sirena avvinghiata ad un'ancora) con un cranio enorme e lucido alla Mastro Lindo. Lo avevano probabilmente messo alle casse proprio per inibire i criminali come te.

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