Alternativa definitiva all’inventiva

Se il Creatore del Disegno Intelligente, al momento di far evolvere i bonobi in esseri umani, mi avesse chiesto quali caratteristiche far sviluppare nella nostra specie e quali no, avrei senz’altro dato la conferma per il pollice opponibile, che è molto utile per sbucciare le arance e togliere i cubetti di ghiaccio dal Negroni, ma mi sarei categoricamente opposto a questa fregatura di poter pensare.

Sì: non sono un grande fan del pensiero. Mi rende inquieto sapere di cosa è capace la mente umana, e non mi riferisco a banalità come la bomba atomica o la caccia alle balene, ma piuttosto a concepimenti ancora più terribili, tipo la maionese del Mc Donald’s, o lo sbiancamento anale, o le felpe con scritto ITALIA. E soprattutto le paranoie, le paranoie che rendono turbolenta la mia esistenza, le paranoie per le quali maledico di possedere un cervello.

Per questo sono rimasto colpito da un curioso macchinario che ho trovato al Museo della Scienza di Valencia: un tavolo su cui è posta una pallina. Due persone si siedono ai lati opposti del tavolo e poggiano la fronte su una specie di casco che analizza la loro attività cerebrale. La pallina comincia a muoversi verso l’uno o l’altro a seconda dell’intensità del loro pensiero. In pratica, vince chi pensa meno.

Capite bene che non posso che rimanere affascinato da un simile aggeggio, tant’è che ho costretto Ciuffo, il mio compagno di scorribande e di merende, soprattutto di merende, a giocarci con me. Ci siamo seduti, ci siamo squadrati e insultati come farebbero due neri del ghetto americano, e la partita è cominciata.

Dovevo pensare alla cosa più vuota e inutile del mondo.

Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton Paris Hilton.

Vuoto per vuoto, pensavo.

Ma la pallina scorreva comunque verso di me decretando la mia sconfitta. Ciuffo ha vinto, e non mi ha nemmeno voluto dire come ha fatto.

Chissà a quale bionda ha pensato.

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[ articolo originariamente pubblicato su Maintenant,
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25 commenti
  1. Melinda
    Melinda dice:

    Ahahahahaha, mi fai morire ogni volta! Secondo me ti sei concentrato troppo a pensare a Paris Hilton, che anche se senza cervello è comunque un essere umano, dovevi ricordarne il viso ecc.Mi sa che era meglio se pensavi ad uno schermo bianco, completamente bianco 🙂

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  2. Ale [Tredici]
    Ale [Tredici] dice:

    @Olòrin🙂@Il BanaleAspetto con anzzzia!@geggeSuvvia, io amo le bionde, leggete tra le righe! 🙂 A proposito, ho visto La rivincita delle bionde 1 e 2, e so a memoria tutte le canzoni del musical Legally Blonde.'cause nobody can screwsomebody who'slegally blooooonde! ♪♫@Riccardo🙂@MelindaÈ verooooo!!! Deve essere quello il motivo: Ciuffo, la prossima volta non avrai speranze! (spero che non legga di questo abile trucchetto, altrimenti ci penserà pure lui…)

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  3. Ale [Tredici]
    Ale [Tredici] dice:

    @RiccardoMa di che? Ha vinto lui, non devo arrufianarmi! 🙂@WonderDidaQuesto è effettivamente vero. Tuttavia è una modalità che per i più imbranati – leggasi: me – comporta un maggior quantitativo di liquido alcolico sprecato 🙂

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  4. Ale [Tredici]
    Ale [Tredici] dice:

    @all'ariaOddio, è vero! Tale cane, tale padrone… @Doctor Ci.Forse è con un paradosso del genere che Ciuffo ha vinto: si è incasinato il cervello e ha fatto svalvolare i neuroni.

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  5. Ale [Tredici]
    Ale [Tredici] dice:

    @MartinaÈ ganzetto! Anche se devo ammettere che non ti dà tanta soddisfazione quando perdi ._.@CervelloBacatoCervy dopo i due punti non vedo più niente: devo leggere tra le righe? 🙂

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