Alla ricerca delle calze a rete

On air: Cyndi Lauper, Girls just want to have fun
Riassunto di tante cose inutili che vi servono per capire il post: lo scorso Venerdì andava in scena la mia commedia che è ambientata in una discoteca che è un posto dove lavora la cubista che è una ballerina che sculetta in maniera provocante che è quello che vuole il cliente che è sostanzialmente un pervertito che è la definizione che danno i sessuofobici alle persone dotate del senso della vista.
Ora, fatto sta che il giorno prima della messa in scena le cubiste non avevano le calze. Avevo bisogno di calze provocanti. Le attrici avevano già perlustrato qualche negozio e i mercati, ma di calze adatte nemmeno l’ombra.
Sicché mi armo di santa pazienza, prodotto che non si trova al supermercato e di cui ho definitivamente esaurito le scorte, e parto. Visito, nell’ordine: Stefan, la Coop, il Mercatone Uno, due negozi di cinesi, il Carrefour, un altro negozio di cinesi e infine un ultimo negozio di cinesi che vuole passare da negozio occidentale.
Poi, finalmente, entro in una merceria di due metri cubi. La merceria della salvezza. La commessa è una signora sulla cinquantina. Con un’acconciatura di dubbio gusto. Che stava leggendo un Harmony. Intanto che la televisione trasmetteva il Grande Fratello. Ma non mi importava, perché la signora aveva quello che cercavo: delle calze a rete a maglia ampia.
Che poi a me sfugge un pochino questa cosa della calza a rete. Dov’è che di preciso è provocante? Ma a quello ci posso anche arrivare, specialmente se mi immedesimo nell’essere umano maschile di sessant’anni per cui la cosa più provocante è il Tuca Tuca ai tempi di Canzonissima. La cosa a cui proprio non arrivo è: come diavolo fanno le donne a mettersele? Che ci crediate o no, io non ho mai indossato un paio di calze a rete, ma ho un paio di pantaloni con dei buchi nel mezzo, e tutte le volte che li indosso mi finisce sempre l’alluce in uno di quei buchi, e se me lo fa con dei jeans, con quelle calze sarei in trappola.

Comunque questo post fa schifo. Deve essere che ho mangiato le mele cotte che mi rendono sempre molto dolce. Quando sono acido rendo meglio. Domani per cena limoni in brodo.

9 commenti
  1. Mammamsterdam
    Mammamsterdam dice:

    Le calze a rete come cristo comanda hanno una retina meno fitta in zona dita del piede. Quelle scrause hanno i buconi e basta, e si, ci infili l' alluce e a seguito il resto delle dita che hai. Ma se le scarpe sono chiuse in punta fa uguale.Comunque pure io le calze a rete larga le uso solo per spettacoli teatrali e me le compro ovunque le trovo, che tanto prima o poi un copione in cui c' è una parte che una si spoglia (e se non c' è, uguale) i miei soci me la trovano sempre.

    Rispondi
  2. Melinda
    Melinda dice:

    Io ho portato le calze a rete (ma stretta) ad un saggio di danza. Avevamo un body scicchettoso, bianco e nero, un cilindro, il bastone nero col pomo bianco e danzavamo sotto le note di Good morning, questa per capirci http://www.youtube.com/watch?v=bU2zoQ8gV-se ti assicuro che con quelle calze (comode tra l'altro) mi sentivo davvero, ma davvero una bimba bella e affascinante! 🙂

    Rispondi
  3. Nora*
    Nora* dice:

    Non è vero che le calze a rete nascondono la cellulite e smagriscono le gambe! Se hai la cellulite e le gambe cicce l'effetto è obbrobrioso. E sono una trappola mortale per tutti gli alluci, sisi! Yeha!

    Rispondi
  4. Ale [Tredici]
    Ale [Tredici] dice:

    @Mammamsterdam: Infatti. Ora so dove comprarle, per la prossima volta!@Melinda: allora non era lo stesso tipo di calze che ho fatto mettere alle mie cubiste :)@FraF: ahah dici?@Nora e MissValerie: Se una ha le gambe pelose, cosa deve indossare? I jeans? :)@Conte: è vero. Mannaggia!@dns: è un dubbio che ha sempre perplesso anche me.

    Rispondi

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Rispondi a Melinda Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.