Notte, biscotti.

Non ho niente da dire.
Sono in camera mia, c’è un casino assurdo sulla scrivania, la luce della lampada è accesa, le mie dita battono sulla tastiera e mi sento vuoto.
Forse è per questo che cerco di riempirmi con dei biscotti. Che poi non dovrei, perché a che serve andare a correre se mi rimpinzo di biscotti non appena ho spazio nello stomaco?
Bisognerebbe convivere con il senso di vuoto. Se riusciamo ad andare avanti con niente, figurati come vai forte quando hai qualcosa. Ma se vai avanti solo quando hai qualcosa, se perdi quel qualcosa poi non riesci più a muoverti.
Proviamo. Dato che mi sento vuoto, voglio farvi vedere che riesco ancora a dire qualcosa. Potrei fare come Natalia Kills, che quando ha un calo d’ispirazione inizia a cantare parole a caso – meglio di Vasco Rossi, che quando ha un calo d’ispirazione comincia a dire cose come “EHHH”. Pensieri a caso.
Piove sempre nel weekend. Anche il prossimo, pare.
Quando studio a Lucca vado sempre a pranzo da Danne, che è una specie di alimentari che però fa anche primi, insalate e panini, e da un po’ di tempo mi sono fissato con l’insalata tonno e olive. Che è buonissima, tra parentesi. Solo che non capisco perché si chiami tonno e olive, visto che dentro c’è di tutto. Ieri la bimba mi c’ha messo dentro anche il mais. E oggi mi ha chiesto se ci volevo il farro. “Massì, va bene”, ho detto. E la cosa buffa è che la cosa meno presente nell’insalata di oggi era l’insalata.
Colleziono bustine di zucchero. Ne sgraffigno sempre una in più quando prendo il caffè al bar.
Sono tricotillomane, e mi odio per questo.
Su certe cose ho un’alta opinione di me, ed è una sensazione molto bella capire di piacersi. 
Sono alla ricerca di una collanina con un ciondolo. Maschile, nel complesso. Mi piacerebbe che il filo fosse di quelli neri, tondino, non so se avete presente. E che il ciondolo non sia volgare, tamarro, brutto, grosso. 
Da piccolo dicevo “carta genica”, e nessuno si è mai accorto dell’errore (o non mi hanno mai corretto). L’ho scoperto da solo, delle due i mancanti.
Tra libertà e solitudine quanta differenza c’è? Dov’è il confine? (questa devo ricordarmi di metterla nelle prossime Questions)
Ecco, ho finito il succo all’ananas – pineapple in inglese. Sono proprio a) drogato b) un pozzo senza fondo c) un pozzo di succo d’ananas senza fondo.
Ecco, non avevo niente da dire.
E l’ho detto, il niente.
2 commenti
  1. Zeppo
    Zeppo dice:

    Dev'essere il 29 aprile a fornire le chiavi per il "senso di vuoto". E' la stessa identica sensazione che ho provato io ieri, proprio ieri. Mi viene da sorridere a vedere che abbiamo vissuto la stessa cosa.

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