“Fico!”

Oggi, ore 15.20 (quindi poco fa), cucina di nonna.
Eravamo io, mia sorella Elisa, i miei cuginetti Eleonora e Federico e mia nonna Irene. Tutti quanti circondavamo il tavolo rotondo, chi da una parte, chi dall’altra. La mimmina (Eleonora) doveva fare il compito di italiano che le ha dato la maestra. Dato che lei frequenta le elementari ha un sacco di compito per casa, di cui almeno la metà è costituito da disegni per colorare – questi bambini, poveretti. Oggi aveva i disegni di frutti e di verdure, e il suo compito consisteva nell’identificare i vegetali e scriverne il nome in una griglia accanto, che il libro aveva già parzialmente completato inserendo alcune lettere.

Esempio:
Qui a sinistra c’è il disegno di un frutto, chessò, una fRagoLa.
Qui accanto, sulla destra, ci sono sette quadratini: _ R _ _ _ L _ . Capite? Non è difficile, su!

Ecco, il problema era che il vegetale in questione era disegnato malissimo, e nemmeno colorato! Eleonora era disperata e in preda al panico ci ha chiesto aiuto. L’oggetto in questione sembrava una pera, ma fatta a spicchi, come l’aglio. L’aiuto era: _ I _ O . Boh! Era difficile davvero.
Mia sorella sosteneva che si fossero sbagliati, io invece puntavo per l’ipotesi cIpOlla, ma Eleonora nella sua infinita ingenuità si rifiutava di inserire tre quadratini a mano, come furbescamente avevo consigliato di fare (da genio del crimine quale sono…).
Poi Federico apre il libro di matematica, e per caso lì ci sono disegnati altri frutti moooooolto simili a queste pseudocipolle. E’ mia nonna che lo riconosce per primo: “Fico!“. La guardiamo perplessi, tutti. Poi ributtiamo l’occhio sull’immagine, e la comprensione ci raggiunge inondandoci di serenità: “Ahhhhhhh, ficoooooo…“.
Tutta contenta Eleonora inserisce la F e la C che mancavano, e noi torniamo ai nostri affari, felici di aver contibuito – anche oggi – a un giorno migliore.

P.S. Sì, lo so che non vi interessa niente, ma in qualche modo devo perdere tempo! Analisi mi aspetta, il compitino è tra poche ore e la professoressa (che oggi si è autodefinita “metereopatica“, e tra un po’ sarei morto per tentare di soffocare le risate) ha detto che è facilissimo, il che significa che è impossibile.
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