• La storia dell’outing e del coming out di George Michael

26 DICEMBRE 2016
Roba LGBT

È il 7 Aprile 1998. È un martedì, e George Michael non ha ancora mai dichiarato di essere gay. In futuro dirà che aveva paura di dare un dispiacere alla madre, che probabilmente era rimasta l’unica a non essersene accorta. Martedì 7 Aprile 1998 George Michael agli occhi del mondo avrebbe dovuto essere un sanissimo eterosessuale. Ma non per molto ancora.

George si trova al parco cittadino di Beverly Hills e gli scappa la pipì, così decide di andare in bagno. Lo segue un ragazzo. Il cantante pensa semplicemente che sia un tipo “strano”. Il tipo strano si chiama Marcelo Rodriguez ed è un poliziotto della buoncostume in borghese.

Possiamo ricostruire cosa successe in quel bagno dalle simpatiche e per nulla allusive dichiarazioni del cantante stesso: «Beh, mi ha seguito al bagno e poi, questo poliziotto – beh, io non sapevo fosse un poliziotto allora, ovviamente – ha cominciato a fare quel gioco… credo si chiami “Io ti faccio vedere il mio, tu mi fai vedere il tuo, e quando tu mi fai vedere il tuo, io ti arresterò”».

Effettivamente il cantante viene arrestato per “esplicite proposte sessuali“, con una multina di 800 dollari e l’obbligo di 80 ore di lavoro socialmente utile. La sua difesa non fu poi molto convincente: «Quando uno ti fa vedere i genitali, non pensi automaticamente che sia un poliziotto. E io non ho mai saputo resistere ad un pasto gratis.»

Ma né George Michael né i suoi produttori erano degli sprovveduti. Riuscirono a trasformare l’intera vicenda in una straordinaria nuova linea artistico-musicale. Infatti, pochi mesi dopo la vicenda, MTV faceva ruotare il nuovo singolo di George Michael, Outside, che io vi consiglio di ascoltare guardando il video, perché ci sono alcuni (velati, velatissimi) riferimenti che adorerete.

Ho pensato di ricondividere questo pezzo – che avevo scritto un bel po’ di tempo fa – per due motivi: innanzitutto perché lo sto trovando copiato un po’ ovunque su siti più famosi di questo (basterebbe avvertirmi, ragazzi, dai). E poi perché se ne è andata un’altra grande stella della musica, che alla comunità gay ha dato tanto.

Ciao George, insegna agli angeli a trasformare i bagni pubblici in discoteche.

Roba affine
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